Una città spesso complicata per quello che riguarda la situazione dei parcheggi e delle soste vietate – la capitale mostra un alto tasso di situazioni di scorrettezza in cui il privato cittadino vorrebbe chiedere la rimozione forzata dei veicoli, ma non può.
Già, perché la legge non lo prevede e la chiamata di un carroattrezzi a Roma se si vuole portar via un’auto in sosta vietata, spetta solo ai vigili urbani, ovvero al Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale. Giusto o non giusto, in linea di massima le normative sono queste: vediamone però alcuni risvolti legali, da conoscere per capire meglio se e quando rivolgersi alle autorità.
Parcheggiare in divieto: rimozione possibile o meno
Se in molti casi la tentazione di chiamare un carroattrezzi è fortissima, è bene ribadire che un privato cittadino non è autorizzato a chiamare sempre un mezzo di soccorso stradale per la rimozione veicoli.
E, seppure ci fossero gli estremi, i casi sono ben differenti e le spese della rimozione forzata non sarebbero a carico del parcheggiatore “abusivo”.
In definitiva: quando è possibile chiamare il carroattrezzi per rimuovere un’auto da un’area privata? Se il parcheggio è riservato ad un residente di un condominio, si può chiamare il carroattrezzi solo in caso di necessità o urgenza.
Nel senso che di regola, è necessario invocare la Polizia Municipale, i cari e vecchi vigili, perché da soli non si può rimuovere l’auto. Ma, nel caso ci fossero situazioni di emergenza in cui è necessario utilizzare la propria auto, allora chiamare un carroattrezzi è possibile.
I casi di urgenza? Se si rischia di perdere un aereo, se si deve trasportare in emergenza una persona in ospedale, se si rischia un pericolo a danni o persone e l’auto è indispensabile… insomma non è facilmente dimostrabile ma alcune motivazioni possono anche giustificare la chiamata al soccorso stradale per la rimozione.
Ripetiamo che deve essere dimostrabile davanti alla legge, altrimenti non è possibile effettuare tale rimozione senza subirne le conseguenze legali ed economiche – ci si deve rivolgere alle autorità e non fare di testa propria.
La rimozione delle auto nei condomini privati
Nel caso in cui qualcuno, invece, parcheggi l’auto nel proprio condominio e nel proprio posto auto condominiale, allora ci si può appellare al regolamento condominiale. In tal caso è prevista la chiamata del carroattrezzi a Roma per qualsiasi veicolo estraneo al condominio, che intralci l’uscita o l’ingresso di un altro veicolo.
La rimozione auto può essere effettuata, dopo l’autorizzazione dell’amministratore del condominio, e le spese del carroattrezzi andranno addebitate al parcheggiatore in torto.
È importante, però che ci sia un consulto con l’amministrazione perché in taluni casi il cartello di divieto di sosta non giustifica l’azione di rimozione tramite carroattrezzi, se non in condizioni di evidente pericolo. La ditta che esegue la rimozione potrebbe rifiutarsi perché perseguibile per un atto illegale, a meno che il regolamento condominiale e le istruzioni dell’amministratore non siano nella direzione opposta.
Già nel 2011 la Cassazione si è espressa su tale eventualità proprio confermando una sentenza di un Giudice di Pace che aveva comminato ad una ditta che effettua il soccorso stradale di restituire il costo dell’intervento con carroattrezzi – soldi richiesti al proprietario di un’auto parcheggiata in un condominio, che impediva l’uscita delle vetture dei condomini. Questo perché il parcheggiatore, pur in torto, non aveva avuto il lasciapassare dell’amministratore e, quindi, nessun condomino può provvedere autonomamente alla rimozione veicoli in sosta in un condominio.
Di contraltare, però, si può chiedere una condanna penale di violenza privata addirittura, per chi parcheggia l’auto in un condominio impedendo l’uscita delle vetture, come già è successo per una sentenza del 2006 emessa sempre dalla Corte di Cassazione.
La sosta vietata in area pubblica
Al di là degli spazi privati, in cui ci si può ritenere in diritto di chiamare un carroattrezzi, a Roma molte sono le zone pubbliche in cui, invece, è difficile digerire il fatto che nonostante si rimanga bloccati da un’altra vettura, sia necessario sempre chiamare la Polizia Municipale di Roma Capitale e mai agire autonomamente.
Di solito ci si inalbera per il caso più tipico di divieto di sosta, che è quello della doppia fila, con o senza le quattro frecce. Il carroattrezzi va chiamato solo dalle autorità, che vanno contattate prima di tutto per rilevare l’infrazione – dopo di che, saranno loro a chiamare il carroattrezzi e rilevare il tutto all’interno di una contravvenzione assai “salata”.
La rimozione del veicolo sulla pubblica strada o davanti ad un passo carrabile, è ugualmente soggetta a questo iter: la richiesta di intervento delle autorità e poi la chiamata al carroattrezzi.
Io costi saranno, altrimenti, a carico proprio e, in alcuni casi, sarà necessario provare che ci sia una motivazione d’urgenza oppure si andrà incontro anche ad un provvedimento, dato che non è autorizzata la chiamata ad un carroattrezzi per la rimozione da parte di un privato.
Ovviamente, i dettagli di ogni situazione vanno valutati in modo completo con un legale oppure consultando le normative di riferimento ma, in linea di massima, vale questo principio.
Se l’auto è abbandonata, il carroattrezzi è chiamato dalle autorità
nel caso in cui un veicolo si trovi in stato di abbandono da parte del proprietario, la rimozione può avvenire in area privata tramite la chiamata alla Municipale oppure all’ente proprietario della strada.
Gli organi di polizia municipale sono incaricati della rimozione dei veicoli in sosta abbandonati ma anche i proprietari della strada possono effettuare il trasporto per liberarne la carreggiata.
Si può chiedere la rimozione forzata anche in tempi brevi, soprattutto se si tratta di chiamare il carroattrezzi a Roma Centro, dove per motivi di sicurezza legati ai provvedimenti anti-terrorismo, vengono subito rimossi veicoli e motoveicoli considerati abbandonati.